sabato 28 febbraio 2015

BAS LA VAL

Finite tutte gli accidentati salti, balzi, voli si arriva a Bas la Val.
 Un toponimo che ha un potere evocativo fortissimo.
Qui era lo snodo cruciale d'un tempo.
Trafficato per secoli da chi andava all'alpe e da chi vi scendeva.
Tutti coloro che avevano a che fare con il monte passavano di qua. Carbonai, falciatori d'erba, boscaioli, mandriani, popoli di vati bestemmiatori e santi, giovani, vecchi, donne uomini nerboruti, cani, vacche, maiali, galline. Tutti passavano rigorosamente da qui, ero uno snodo come quello ferroviario di Verona era il Brennero della valle, il terminale e l'avamposto. Anche i cavatori di ghiaccio della Ramezza qui depositavano i blocchi di ghiaccio per caricarlo sui carri da trasportare in birreria.
 Oggi ci passa una miriade di escursionisti.
 Da qui prendono sentieri che si diramano ovunque verso le vette: in Pietena, in Ramezza, sulle Buse, su per ripidi tracciati che mettono a dura prova i gitanti.
 Ed io mi godo questo andare lento e mi guardo intorno.

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