sabato 12 aprile 2014

DI CESELLO

Ed ora meno cascate e dislivelli. 
Si entra in giungla e si va avanti di cesello. 
C'è da limare la roccia per farmi la via.
 Un susseguirsi di scivoli dove incanalar l'acque che si fan baldanzose e ripide...e poi brevi piani da rifiatare.
 Ed ancora filar via tra sassi ricoperti d'erbe e bassa vegetazione, incolta.
 Bisognerebbe far un po' d'ordine nei dintorni...
 E invece si va verso valle.
                   

mercoledì 9 aprile 2014

CIRCHI GLACIALI

Ciò che oggi vediamo è un paesaggio che è stato trasformato durante l'ultima glaciazione.
 Il modellamento è dovuto all'azione dei ghiacciai, che una volta ritiratisi, hanno lasciato delle conche più o meno estese, i cosidetti circhi glaciali
. Sono delle macroforme di erosione modellate da piccoli ghiacciai, coronate da versanti ripidi e con fondi quasi pianeggianti.
 Di solito la parte terminale rimane sospesa su salti rocciosi molto alti.
 Le dorsali che si distaccano dalle cime più alte finiscono per determinare la divisione fra i circhi, divenendo dei promontori.
 La glaciazione geologica che ha interessato questa zona è denominata di Wurm e va dai 75.000 ai 10.000 anni fa.

sabato 5 aprile 2014

NASCITA GEOLOGICA

La catena delle Vette Feltrine è stata coinvolta nell'orogenesi nella fase Neoalpina,  e le strutture responsabili dell'assetto tettonico risalgono a circa 15 - 20 milioni di anni fa.
 E' impostata sulla Linea della Valsugana.
 La protagonista del sollevamento è l'Anticlinale Coppolo-Pelf .
 Potremmo dire che strutturalmente è un'onda antinclinale, complicata da ripiegamenti secondari e frammentata/dislocata da faglie e sovrascorrimenti. Ne condiziona i lineamenti morfologici di base e le forme dei rilievi.
 L'odierno paesaggio è il risultato del rimodellamento parziale e della demolizione dovuta ai ghiacciai, alla meccanica del gelo e neve, dallo scorrimento di acque meteoriche e dal carsismo.

venerdì 4 aprile 2014

BACINO IDROGRAFICO

Il bacino idrografico della valle di San Martino è abbastanza complesso perchè consiste in una vasta area di raccolta dei circhi glaciali delle vette ad un'altitudine media di 2000 m, ed ad un notevole reticolo di valli di scarpata.
 L'ampia area delle "Buse" che da ovest ad est, sono conosciute come: delle Vette, di Pietena, di Ramezza (per citare le principali) formano un arco che interessa pressochè la gran parte delle Vette Feltrine stesse, dal Passo Vette Grandi (attiguo al rifugio Dal Piaz) alla arte orientale terminale del Sasso Scarnia.
In senso orario sono interessati la dorsale del Dosso Perazze-Pafagai con i relativi apporti metereologici che fa da spartiacque con la valle di Lamen, su cui scorre il torrente Colmeda. La parte centrale del bacino imbrifero che fa riferimento al deflusso delle acque di vetta è interessato dalle valli dello Scalon delle Vette, di Pietena e di Ramezza, oltre ad innumerevoli vallecole di varie dimensioni.
 Infine il settore orientale è interessato dal complesso diramazionale del San Mauro, che dalla Forcella Scarnia, sopra gli alpeggi di Malga Ramezza Alta, va a portarsi ed interessare il corso d'acqua fino alla foce a Salgarda.
 E' abbastanza curioso che la sorgente del ramo principale del complesso emergente si trovi non prodotto da una valle, ma sotto delle alte bancate rocciose precipiti per mille metri, senza apparente relazione di interdipedenza.


giovedì 3 aprile 2014

2^ IMMISSARIO

Nel frattempo che mi perdo in salti e giravolte, quatto quatto tra le alte erbe arriva il mio secondo immissario.
 Ed a sorpresa. Scendendo dai declivi di sinistra, dalla scarpata di Prà de la Val.
 Si fa largo anch'esso tra sassi di frana e sottobosco lavorando la roccia...si fa per dire...non ha di certo la mia forza erculea.
 Infine gorgogliando si tuffa discreto da un affioramento tondeggiante e porta le sue acque in un catino che mi sono modellato dopo le ultime acrobazie.

mercoledì 2 aprile 2014

FUGACITA'

La serie continua, cerco di migliorarmi continuamente nei salti successivi.
 Un salto di cascata, un piccolo ripiano poi recupero nerbo su scivoli di roccia levigata e poi ancora giù in un altro salto aumentando di forza ed intrigo di forme.
 Lavoro in composizione con le rocce, sfruttandone le peculiarità.
Aumento le forma dei catini, la consistenza della schiuma, cambio tonalità di colori, arabesco la pietra intingendola di vari pigmenti.
 E corro via coinvolto in una fugacità adrenalinica.

LES MERVEILLES

...E continuano les merveilles!!!
 Ci si può avvicinare da un sentierino che si distacca da quello che porta in alto al Pian dei Violini.
 Ed allora venghino siore e siori...portate i bambini, i nonni, le badanti, i turisti, i curiosi, i
cittadini e qualunqualche troviate e fategli scoprire le bellezze dello Stien!!!
 Vi potete fermare sull'orlo del catino e respirare la brezza delle gocce d'acqua che vi entrano attraverso le narici, sentire il canto di gioia , vedere l'acqua scomparire sotto dei massi, riemergere, rituffarsi su cascate, lambire le rocce, stusciarsi sui rami di salice, disintegrarsi quasi nel salto, ricomporsi nella marmitta sottostante, esibirsi un voli quasi aerei e correre spumeggiando verso valle.